domenica 24 ottobre 2010

Culetto da amare

culetto rotto sporco di sperma


Un culetto da amare, anzi che è già stato amato, se guardate bene è sporco di sperma.

giovedì 21 ottobre 2010

Culetto sfondato




Il culetto di questa ragazza di 19 anni viene proprio sfondato a dovere per il sommo piacere della proprietaria.

Se vi interessano altri filmati con culi sfondati, aperti, amati, doloranti, cliccate qui e buona visione!

giovedì 14 ottobre 2010

Il culo della figlia

Un bel racconto di incesto e sesso anale: godetevelo come se lo gode la protagonista!
incesto anale

Franco viveva in un tranquillo paese delle vallate interne, dove la vita puo'
essere molto tranquilla oppure molto monotona, a seconda dei punti di vista.
Assieme a lui sua figlia diciottenne, una ragazza molto carina a detta degli
amici, pochi, del paese, alta, bionda con gli occhi verdi.
La moglie di Franco aveva avuto problemi con la giustizia per delle questioni
finanziarie che col tempo avevano incrinato il rapporto matrimoniale fino ad
arrivare al divorzio.
Il rapporto fra padre e figlia invece non aveva mai avuto problemi, ma di
recente le cose stavano visibilmente cambiando. Franco sentiva il peso della
mancanza di una vita di coppia, sentiva la mancanza di piu' sesso, e la
ricerca della soluzione nell'alcool non aveva migliorato la situazione, anzi,
l'aveva peggiorata.
Isabella, la figlia, a volte aveva paura degli scatti di ira che il padre aveva
di ritorno dal solito bar. Non lo riconosceva piu', non era piu' lui in quei
momenti.
Tutto accadde l'ennesima sera in cui Franco torno' ubriaco a casa, e per un
banale bisticcio diede sfogo alla sua rabbia indotta dai troppi bicchieri.
Colpi' Isabella con uno schiaffo, poi con un altro, poi' la scosse e mentre
lei ormai piangeva la butto' per terra.
Nella violenza di quegli attimi la figlia si ritrovo' sul pavimento con la
gonna alzata, a mostrare le mutandine bianche. Fu allora che per la prima volta
vide un qualcosa di diverso, di nuovo negli occhi del padre.
Franco la guardo' per qualche secondo dall'alto, poi la sollevo' di scatto
tirandola per le braccia e la spinse nella camera da letto di lui. Buttandola
sul letto morbido le ordinava di non muoversi, lasciandola sola per qualche
attimo, per poi ricomparire subito con delle corde in mano.
Isabella aveva tantissima paura, piangeva e chiedeva scusa al padre, ma lui
non sembrava ascoltarla e ormai la stava legando mani e piedi al letto
matrimoniale.
Quando ebbe fatto si spoglio' completamente scoprendo il suo cazzo grosso e
durissimo, poi si butto' sul corpo della figlia e le strappo' i vestiti di
dosso.
Le diceva frasi oscene: "Isabella sei una puttana in calore e adesso io ti
stupro! Ti stupro! Stupro mia figlia! La stupro! Sei una bellissima puttana!".
Lei invece non faceva che piangere e chiedere al padre di fermarsi.
Franco ando' fino in fondo, stuprando violentemente la figlia ancora vergine.
Il rapporto non duro' a lungo, cinque minuti al massimo, poi Franco venne
inondando la figa della figlia del suo caldo sperma incestuoso, dopodiche'
si accascio' sul suo corpo fino ad addormentarsi.
Per Isabella addormentarsi non fu altrettanto facile, riuscendovi solamente
dopo varie ore passate a piangere.
Verso mezzogiorno i due si svegliarono. Franco, passata la sbornia, vide cosa
aveva fatto, ricordo' tutto in un istante, e fu preso dal terrore. La figlia
lo guardava con lo sguardo un po' impaurito ma soprattutto vergognandosi
tremendamente di cio' di cui in realta' non aveva alcuna colpa.
"Papa', ti ricordi cosa mi hai fatto? Mi hai violentata..." disse la figlia.
"Slegami. Ti dovro' denunciare". Sentendo questa frase Franco si rese conto
agli anni di prigione che inesorabilmente lo aspettavano. Questo lo getto'
ancora di piu' nel panico e lo fece reagire con violenza. Come trasformato
urlo' alla figlia che non era vero, che non sarebbe successo niente, che era
colpa di lei e che non avrebbe potuto lasciarla libera altrimenti avrebbe
raccontato solo bugie alla polizia.
Sempre piu' prega della paura e della violenza Franco torno' a picchiare la
figlia, poi la slego' ma solo per portarla in cantina, spingendola e facendola
rotolare dalle scale.
Nella stanzetta buia e fredda il padre lego' nuovamente e imbavaglio' Isabella
dicendole: "tu di qua non uscirai piu' finche' non ammetterai che ti sei
inventata tutto tu". Poi se ne ando'.
Franco le portava il cibo e le faceva fare pipi', ma per il resto della
giornata lasciava la figlia laggiu', impossibilitata a muoversi o ad urlare.
Ma non duro' a lungo. Dopo un paio di giorni Franco torno' a pretendere il suo
corpo. Lei gia' nuda e legata a gambe larghe non poteva opporre alcuna
resistenza.
Il padre le si stendeva sopra, la baciava ovunque, le leccava la figa e la
penetrava con forza e orgoglio, venendole sempre nel giovane utero fecondo o
nella dolce bocca di ragazza, obbligandola a bere il suo sperma.
Dopo pochi giorni Isabella credeva di impazzire a quella vita e promise al
padre che non avrebbe rivelato nulla alla polizia in cambio della liberta'.
E cosi' fu; Isabella torno' libera ma sempre sorvegliata dal padre e
soprattutto ridotta a sua schiava. In casa era costretta a fare tutto lei, in
cucina e la pulizia della casa, ma la cosa piu' pesante erano i frequenti
amplessi che il padre pretendeva. Le saltava addosso in qualunque momento, la
denudava e la scopava con forza dicendole di volerle bene. Inoltre era
costretta a dormire nel letto del padre dove il sesso era la regola,
soprattutto sesso spinto.
Isabella era l'oggetto di pratiche sessuali sempre piu' perverse. Franco le
veniva in bocca e le faceva bere lo sperma, la scopava nel culo, la penetrava
con grossi oggetti sia nella figa che nel culo fino a farle male e di recente
aveva iniziato a pisciarle nella figa e nel culo.
Un giorno la svolta: la figlia si guardava allo specchio quando noto' il
profilo della sua pancia. Aveva gia' perso il ciclo da qualche mese, ed in quel
momento si rese conto di essere davvero incinta, messa incinta dal suo padre
stupratore. Oggi Isabella e' madre di un bambino di 9 anni, e ama essere scopata
mentre e' legata al letto.