venerdì 12 novembre 2010

Sfondata con il vibratore nel culo

Una donna si va sottomettere sessualmente dal suo ragazzo, fino a prendere il vibratore nel culo. Fantastico racconto erotico a tema anale!

E così ti eccita sapere che voglio scoparti come mai nessuno ha fatto,
come nemmeno sognavi, come dovresti temere che accada--
Se ti eccita tanto conoscere i dettagli, vedrò di accontentarti subito!
Prima di iniziare il gioco, ti chiederò di accettare alcune semplici
regole, senza le quali non è possibile mettere in pratica i miei progetti:
la prima regola è che io sono fuori da qualsiasi regola, libera di fare
assolutamente tutto ciò che voglio. Se accetti di metterti nelle mie mani,
implicitamente accetti di subire tutto quello che voglio: non potrai
chiedermi di smettere, anche se lo farai non ti darò ascolto, posso fare
tutto quello che voglio. Se mi dai il comando del gioco io sono libera di
giocare con te come con un oggetto, posso darti piacere o infliggerti
dolore quanto mi pare e piace.
La seconda regola è che il tuo piacere, il tuo orgasmo, non contano nulla:
il gioco è ideato per dar piacere a me, tu non hai il diritto di avere un
orgasmo, puoi godere solo se io voglio che tu goda. Quindi hai il dovere
di avvertirmi se stai per godere e di non cercare in alcun modo di
raggiungere l'orgasmo di tua iniziativa. Se godi senza permesso, subirai
una punizione, il che comporta dolore fisico sempre e comunque. Il dolore
che posso decidere d'infliggerti non è proporzionato alla gravità del
fatto commesso da te: sarò io a scegliere di volta in volta come e quanto
voglio vederti soffrire.
La terza regola è che tu non hai né diritti né dignità: non puoi parlare,
ma solo mugolare di piacere o gemere di dolore, a meno che io non ti
faccia delle domande dirette. Decido io se hai diritto a bere, mangiare,
andare in bagno. Sei solo uno schiavo, perciò sarai sempre legato e
limitato nei movimenti. Siccome uno schiavo è a malapena al livello
d'importanza di un animale, non puoi mangiare a tavola con me, né avere
posate e bicchiere, non puoi camminare eretto se non quando ti è concesso,
ma ti concedo di fare pipì sul water. Quando non sei legato al letto o
altro, porterai il guinzaglio con cui ti guiderò. Anche in bagno dovrai
subire la mia presenza ed obbedire a tutti i miei ordini.
Naturalmente, tutto questo è solo indicativo: io ho creato queste regole
ed io posso cambiarle quando e come voglio. Ma se cerchi di impormi i tuoi
voleri o provi a ribellarti, sarò costretta a piegare la tua volontà con
il dolore: perciò, se non vuoi vedere il tuo culo rosso per le sculacciate
o le frustate, devi essere profondamente sottomesso.
Per prima cosa ti legherò in modo da impedirti qualunque movimento e
davanti a te raggiungerò l'orgasmo raccontandoti le mie fantasie sessuali
con altri uomini, con uomini veri, che hanno un cazzo adatto a sfottermi,
non miseri schiavi come te, buoni solo per fare la troia. Perché è questo
che tu sei per me: una troia inutile ed irritante.
Mi guarderò un film porno, masturbandomi la figa e il culo, fingendo di
essere a letto con altri uomini e/o donne, e tu potrai solo guardare
mentre il tanga leopardato si riempie del tuo cazzo duro.
Ma come ti permetti? Tu, troia schifosa, cosa credi di dimostrare con
quel cazzo duro messo lì? Meriti una punizione per la tua sfrontatezza:
potrei frustarti o pizzicarti i capezzoli, ma prima passerò le dita sulla
mia figa bagnata e ti farò assaggiare il suo sapore.
Questo gioco andrà avanti per molto tempo: io mi masturbo, poi ti do da
leccare il vibratore per pulirlo, poi ti punisco perché sei col cazzo in
tiro o perché hai parlato o perché così mi va. Ti metterò al guinzaglio e
ti farò girare per la casa, ordinandoti di strusciare il cazzo su un
tappeto o sul divano, come un cane in calore. Ti massaggerò il cazzo con
un piede e ti ordinerò di implorare l'orgasmo, ma poi ti punirò per
esserti permesso di pensare al tuo piacere. Dovrai dirmi che le punizioni
che ti infliggo sono giuste e generose, dovrai dire di essere desideroso
di soffrire per dare piacere a me. Dovrai essere bravo a fingere un
piacere immenso quando ti ordinerò di farmi vedere che una cosa ti fa
godere, dovrai fingere che una cosa non ti eccita quando voglio che lo
faccia. Come già ti ho detto, non conta se una cosa ti piace o non ti
piace, conta solo ciò che io voglio vedere o non vedere.
Come avrai certo notato, all'inizio non avrai modo di toccare il mio
corpo, solo di guardarlo, perché non mi interessi, preferisco godere da
sola. Ma per essere davvero crudele fino in fondo, ti illuderò di provare
un po' di interesse per te e di piacere per quello che mi fai: mi farò
leccare la figa, bacerò il tuo cazzo, lo scappellerò e ne leccherò
avidamente la punta, potrai infilarmi la lingua nel culo, forse anche un
dito, di certo ti permetterò di usare il vibratore, le candele, le perline
su di me. Ti chiamerò amore e fingerò di essere eccitata e vogliosa del
tuo corpo.
E senza che tu te ne accorga, finirò col farti dire che io sono una troia.
Che cosa hai detto? Che sono una troia? Come ti permetti tu, puttana in
calore, di dare a me della troia? Te lo faccio vedere io, questa volta hai
oltrepassato il limite, meriti una punizione esemplare.
Dovrai indossare reggicalze ed autoreggenti, poi ti legherò mani e piedi
agli angoli del letto. Dovrai tenere il culo bene in alto, esposto alla
mia vista ed alle mie voglie. Te lo leccherò e te lo scoperò con le dita,
e pizzicandoti con il reggicalze ti chiederò di dirmi chi è la vera troia.
Ti torturerò così fino a quando non ammetterai di esserlo tu, ma non mi
accontenterò della tua parola: dovrai dimostrarmelo. Terrò ben ferma la
candela davanti al tuo culo e tu dovrai scopartela, ripetendomi che sei
una troia e gemendo di piacere come una troia. Da brava troia dovrai
implorare di avere di più quando ti chiederò se lo vuoi. Allora sostituirò
la candela con il vibratore e dovrai dimostrarmi di saperlo prendere in
culo fino in fondo. Mentre ti fai sfondare dal vibratore devi essere più
troia che mai, volgare e lussuriosa, come se quella fosse la cosa che più
desideri al mondo.
Non credere che sia sufficiente che tu riesca a mettertelo tutto dentro:
dovrai continuare a scopartelo finché non mi sembrerà che il tuo culo sia
sufficientemente dilatato e pronto per darmi il piacere che desidero.
Solo a questo punto ti darò la possibilità di fermare il gioco. Se scegli
di smettere, ti potrai stendere e ti smanetterò fino a farti sborrare su
tutto il corpo, per poi farti leccare il tuo sperma.
Se, invece, scegli di continuare, per prima cosa verrai imbavagliato a
regola d'arte, perciò sappi che non avrai la possibilità di avvertirmi se
ti sto facendo male.
Sarai a pancia in su, la mano sinistra legata stretta al ginocchio
sinistro, le gambe che abbracciano il mio corpo, le caviglie legate dietro
la mia schiena. Forse legherò anche la tua mano destra al ginocchio
destro, o forse la ammanetterò alla mia, per darti la possibilità di
masturbarti quando volessi vedertelo fare.
Penetrerò il tuo culo con il mio bel cazzone e comincerò a scopartelo.
[Abbiamo acquistato un cazzo con l'imbracatura di colore nero, di quelli
doppi con un cazzo verso l'interno più piccolo e più grosso ed uno verso
l'esterno più lungo ma più sottile, N.d.R.]. Non avrò modo di capire se
gemi di dolore o di piacere e sarò troppo fuori di me per pormi questo
problema, perciò pensaci bene prima di accettare. Nel momento in cui
decidi di andare fino in fondo, non c'è altro modo per porre fine al gioco
di quello previsto da me. Voglio scoparti il culo fino a godere, ma non
intendo venire subito, perciò mi fermerò e poi riinizierò a muovermi più e
più volte. Se non darò a te la possibilità di farlo, smanetterò il tuo
cazzo di persona, perché voglio che goda anche tu. In ogni caso ti
consiglio di fare il possibile per raggiungere l'orgasmo solo dopo che ho
goduto io, perché le probabilità di provare dolore in questo modo sono più
basse. Comunque ti avvertirò quando sono sul punto di godere.
Il gioco non finisce quando io raggiungo l'orgasmo, è indispensabile che
anche tu goda e devi riuscirci col mio cazzo nel culo, non smetterò di
sfotterti il culo finche non vedrò zampillare sperma dal tuo cazzo. A
questo punto ti toglierò il bavaglio e, sempre tenendo il mio pene ben
piantato dentro di te, ti farò bere la tua sborra.. Solo quando avrai
ingoiato lo sperma come una vera troia, il gioco sarà finito e tu sarai
liberato. Se ti rifiuti di berlo, riprendo a scoparti finché non godo di
nuovo e di nuovo ti ordino di berlo. Se non vuoi essere ripetutamente
violentato, devi bere la sborra, ma non credo ti sarà difficile farlo.
Come vedi, dipende molto da te: se ti lascerai trasportare dal gioco,
convincendoti d'essere una puttana in calore, abbandonando ogni logica,
accettando fino in fondo l'idea che tu puoi godere solo grazie ad un cazzo
che ti scopa, il gioco sarà breve e ne trarrai molto piacere. Se, invece,
ti ostinerai a ragionare, a credere che il tuo pene sia la tua unica fonte
di piacere, a rifiutare l'idea di poter godere solo perché qualcuno ti
scopa il culo, allora è meglio se ti fermi, perché arrivare fino in fondo
potrebbe essere doloroso. Non desidero darti dolore, solo piacere, perciò
ti prego di pensarci bene.
Ho ideato questo gioco perché la prima volta che ti ho scopato il culo con
il cazzo finto, hai ammesso di essere stato sul punto di godere senza
nemmeno aver bisogno di smanettarti. Sono convinta che sia possibilissimo,
perché trovare o meno eccitante la sensazione di un cazzo nel culo è più
che altro ed in primo luogo una convinzione mentale. Questo gioco ti dà la
possibilità di godere come non hai mai goduto, di abbandonarti totalmente
al piacere e di sperimentare un orgasmo fantastico, non perché è un gioco
fisicamente più eccitante di altri, ma perché è mentalmente più lussurioso
e spregiudicato.
Se sceglierai di andare fino in fondo, dovrà essere perché lo vuoi, non
perché pensi di riuscirci. Devi arrivare a desiderare con tutto te stesso
d'essere legato a quel modo e scopato fino all'orgasmo.
Inutile dirti che io muoio dalla voglia d'averti totalmente in mio potere
e di poterti scopare senza freni, ma se scoprissi che ne hai sofferto non
potrei mai più permettermi di perdere il controllo.
Ad ogni modo, sono quasi certa che non mi dirai di no, che riuscirò ad
eccitarti così tanto che potrei farti godere senza nemmeno il bisogno del
contatto fisico.

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